Il pm di Milano Grazia Colacicco ha chiesto il rinvio a giudizio per 105 persone e 5 società, tra cui Banco Bpm, Unicredit, Mps e Banca Aletti, per la presunta maxi truffa sull'acquisto di diamanti a prezzi gonfiati, con profitti illeciti per cinquecento milioni di euro, ai danni di migliaia di investitori. L’inchiesta riguarda i fatti avvenuti tra il 2012 e il 2016 ed è nata in seguito alle numerose proteste di utenti che non erano riusciti a rivendere i diamanti a un prezzo vicino a quello di acquisto.
Tra coloro di cui è stato proposto il rinvio a giudizio figurano, oltre a Intermarket Diamond Business spa, Maurizio Faroni, ex ad di Banca Aletti e poi ex dg di Banco Bpm (si è dimesso quando è emersa l'indagine) e Maurizio Sacchi, ai tempi titolare della Dpi, società allora leader nel settore, attiva soprattutto nel Nord Italia. Intesa Sanpaolo e Dpi hanno invece chiesto il patteggiamento, ottenendo già il parere favorevole della Procura.
I reati contestati sono truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, che la procura ha quantificato in 500 milioni di euro.
Gli investitori danneggiati possono ora costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere il risarcimento del danno o, in alternativa, possono agire in sede civile per il riconoscimento del danno patrimoniale. Già i primi investitori hanno preso contatto con il nostro studio che sta organizzando un gruppo per concentrare le forze e contenere i costi processuali. "Abbiamo fiducia nella possibilità di ottenere un congruo risarcimento, seppure i tempi difficilmente saranno brevi, stante la solidità economica degli attuali imputati. " dice l'avv Faccio che è impegnato anche sul fronte Dieselgate dove è stata per la prima volta accolta la richiesta di azione collettiva promossa da un gruppo straniero.