Con una recente sentenza, pubblicata il 30 marzo 2021, la Corte di Cassazione ha affermato che la stampa degli screenshot ha valore probatorio documentale liberamente apprezzabile dal giudice.
La Corte, richiamando un’ordinanza emessa il 10 febbraio 2021 dalla Sezione Settima penale, ha escluso alcun divieto di produrre in giudizio copie di schermate telematiche prive di certificazione: in altri termini, lo screenshot è prova senza necessità di alcuna conformità, come già affermato dalle precedenti decisioni n. 8736 del 2018 e n. 8339 del 2019.
Solo qualche giorno fa, con la sentenza n. 17552/2021, la Cassazione ha chiarito che i messaggi whatsapp e gli sms che contenuti nella memoria di un cellulare devono considerarsi documenti, ai sensi dall'art. 234 c.p.p. , con la conseguenza che, per la loro acquisizione mediante riproduzione fotografica, non trova applicazione la disciplina delle intercettazioni, né quella che regola l'acquisizione della corrispondenza ai sensi dell'art. 254 c.p.p.